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Stagnaro
e affilatori
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Lo stagnaro accendeva il fuoco per
fondere lo stagno che rapidamente strofinava nelle vecchie pentole di
rame.
Il rame delle pentole sotto l'azione degli agenti atmosferici (aria e
acqua) si ossidava sulle superfici interne, causando una patina
velenosa detta "VERDERAME".
Lo stagnaro utilizzava lo stagno perchè metallo a basso punto di
fusione e resistente alle ossidazioni.
L'arrotino affilava le lame degli utensili ed in particolare quella
dei coltelli.
I coltelli, prima affilati alla mola rotativa, venivano
successivamente ripassati su di una pietra abrasiva per accentuarne
l'affilatura.
Questo artigiano s'impegnava con maggiore accanimento nel periodo in
cui si doveva uccidere il maiale.
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